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Le zeppole di San Giuseppe – Tra storia e ricetta
La zeppola di San Giuseppe è un dolce ripieno di crema che prende il nome dalla festa di San Giuseppe o anche festa del papà che si festeggia ogni 19 Marzo dell’anno. Durante questa festa è tradizione preparare ed offrire le zeppole. Secondo alcuni esperti il nome...
La mostra di Van Gogh e la stanza segreta presso il Palazzo Fondi di Napoli
A Napoli, in via Medina, risiede il monumentale Palazzo Fondi di Napoli, dove dal 19 Marzo sino al 26 Giugno si terrà la mostra Van Gogh multimedia. La mostra Van Gogh multimedia è organizzata dalla società Navigare srl, che dopo aver fatto successo in altre città di...
Napoli e le voci di chi fugge, di chi resta e di chi torna
Ciro Pellegrino è un vero napoletano! Iscrivetevi al podcast e lasciate che la poesia incontri il giornalismo anche attraverso le sue parole e quelle dei suoi ospiti.
Sofia Loren
Sofia Costanza Brigida Villani Scicolone nacque a Roma nella Clinica Regina Margherita,[2] figlia di Romilda Villani (1910-1991), insegnante di pianoforte, e di Riccardo Mario Claudio Scicolone (1907-1976), affarista nel settore immobiliare. La madre aveva vinto nel...
Il caffè napoletano – offerto da Cantastorie
Uno dei riti a cui i napoletani non possono rinunciare è quello del caffè il cui profumo inconfondibile si sente costantemente passeggiando per i vicoli. Ma come si è diffuso in città il caffè? Una delle storie più diffuse racconta che l’arrivo di tale bevanda a...
Cca ‘e ppezze e cca ‘o ssapone
Un antico modo di dire napoletano recita: cca ‘e ppezze e cca ‘o ssapone, ossia, qui gli stracci, qui il sapone. Ancora oggi utilizzato per indicare che in una trattativa di compravendita il pagamento deve essere effettuato al momento…il “non si fa credito a nessuno”...
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Gennaro Varriale
La dieta per rafforzare il sistema immunitario
Ero il primo. Mascherina e guanti, ero il primo ad aspettare che aprisse il supermercato vicino casa. Era una bellissima giornata di sole e mi sentivo carico di energia.
Sono sempre stato mattiniero. Per questo apro sempre lo studio alle 07:00. Si dice che “le prime ore di luce ispirano l’anima a rinascere in un raggio di bellezza”. Quella mattina era diversa. Lo scenario per le vie del paese era surreale con l’entrata in vigore dell’ultimo DPCM datato 22 marzo.
Avevo una sensazione stranissima. Mi sentivo come un ibrido tra un chirurgo e un bandito, alla sua prima operazione, al suo primo assalto al portavalori. Proteggevo gelosamente il primato con sguardi e gesti e nel frattempo eravamo già in dieci in fila anti Coronavirus – non indiana, ma alla napoletana, a ventaglio. Si entra e ci accalchiamo in tre. Io, un vecchietto con la mascherina sopra gli occhi ancora incredulo del secondo posto e una signora gonfiata in un cappotto strettissimo.