Stamattina diamo inizio alla giornata con una invocazione di fiducia e di speranza con le parole di Davide:" Quand’anche mio padre e mia madre m’abbandonino, il Signore m’accogliera
(Salmo 27:10)
Poi continueremo con la pregnante affermazione del Maestro, il quale ci presenta l’impegno da realizzare come discepoli nel corso della nostra vita. Il discepolo che presenta Gesù è dinamico, non si ferma davanti agli ostacoli, che continua il suo impegno con costanza quotidiana, per partecipare al cambiamento indicato dal Vangelo. Egli non torna indietro e non adotta scuse, così da diventare:"luce di questo mondo di tenebre"
"Nessuno che abbia messo mano all’aratro e poi volge lo sguardo indietro, è adatto per il Regno di Dio: disse Gesù"
(Luca 9:62)
Essere adatti per il regno dei cieli, significa essere funzionali alle dinamiche tipiche del suo insegnamento. Adatti non significa essere perfetti, perchè non lo saremo mai.
Guardiamo i suoi più stretti collaboratori, erano semplici e con loro Gesù cambiò il mondo. Paolo che iniziò la sua carriera come oppositore del Maestro, quando incontro Gesù sulla via di Damasco, divenne suo discepolo e non tornò mai più indietro…
Egli descrisse gli ostacoli e i patimenti che incontrò, scrivendo ai fratelli di Corinto disse:" Noi siamo tribolati in ogni maniera, ma non ridotti all’estremo; perplessi, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati…"
(2Corinzi 4:8-9)
Indomito e sorretto dalla grazia divina sopportò ingiure e martirio, senza mai guardare indietro.
Lavorare per il Regno di Dio, è la chiamata che ancora oggi viene a noi rivolta. Tanti chiedono una "chiesa altra", un mondo più giusto e che la volontà di Dio sia fatta? Se lo desideri… metti mano all’aratro!
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