1 Marzo con le riflessioni di Antonio Zonda

Pietro scrive:<>
(1Pietro 1:22-23)
E più avanti ancora scrive:<>(1Pietro 2:2)

No denutrizione, ma crescita, spirituale e armoniosa.

Pietro rivolse queste parole a quelle chiese formatesi dalla predicazione del vangelo nella Cappadocia. Vivevano in difficoltà, la fede era fortemente osteggiata e vilipesa, in questo quadro esorta questa neonata chiesa a mantenere i vincoli spirituali più “preziosi dell’oro che perisce” di
amarsi intensamente, scambievolmente e di cuore. Questo frutto, seminato da Cristo Gesù è seme dell’amore incorruttibile, vivente e permanente.
Non è prevista denutrizione spirituale, Pietro utilizza la figura del bambino che allatta per farci intendere che è solo l’inizio dello svezzamento e che segue lo sviluppo e la crescita. Come ogni buon genitore Dio desidera soprattutto che il suo bambino cresca bene.
Immaginiamo un bambino che gioca a pallone, ma che ancora succhia il latte materno, convenite con me che non è bello? Crescere è l’imperativo, crescere insieme con la comunità di discepoli, dove l’isolamento non è previsto e la benedizione arriva puntuale nella comune visione di fare insieme la sua volontà, con il reciproco aiuto. Il Signore ci benedica in questa crescita.

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