Stamattina nel confrontarmi con la Parola, rimango colpito da queste parole di Giovanni :<Se il nostro cuore ci condanna, Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa> (1Giovanni 3:20)
Cerco di contestualizzarlo:
Giovanni si rivolgeva a quei discepoli che vivevano nel timore di non amare gli altri come avrebbe dovuto per cui si sentivano in colpa. Le battaglie con la nostra coscienza si fanno sentire e sono sempre presenti, mettendo di continuo il dito nella piaga e farla tacere è un vero problema , ma Il Signore ci conosce a fondo e sa bene che non siamo perfetti, ma soggetti continuamente a fare errori. Sono questi i momenti in cui ricordare che Dio è più grande delle accuse che noi stessi ci imputiamo e non vuole che ci blocchiamo, facendoci sapere che non c’è condanna per i credenti=discepoli come afferma la Scrittura. Del resto Giovanni ricorda che:<<Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, ma se li confessiamo Egli è fedele e giusto da perdonarci (1Gv1:9-10) Dio ci dà come sempre la via d’uscita. Ci ricorda che è più grande e che resta sempre fedele senza rinunciare alla sua giustizia operante nelle nostre vite, nè alla sua gioia nel vederci continuamente crescere. Ricordiamo che Lui sa che gli apparteniamo e che vogliamo essergli fedeli.
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