Non lontano dal celebre Monastero di Santa Chiara si trova questa piccola chiesa conosciuta con il nome di Santa Marta.
Margherita di Durazzo, moglie del re Carlo III d’Angiò e madre di Ladislao, nel XV secolo, promosse la costruzione di una chiesa da dedicare a Santa Marta, appunto, a cui aveva fatto voto.
Marta, infatti, era particolarmente venerata in Provenza, terra natale della sovrana, dove secondo la legenda era giunta miracolosamente su di una barca senza timone ed aveva compiuto vari prodigi.
Durante la famosa rivolta di Masaniello del 1647, la chiesa fu data alle fiamme poiché divenuta roccaforte dei ribelli che rimasero uccisi al suo interno, come ci racconta anche Benedetto Croce.
I corpi dei rivoltosi giacciono ancora all’interno della chiesa: nel suo ipogeo sono conservati numerosi teschi che portano i segni della violenza inflitta dai soldati delle truppe spagnole.
Da qualche anno all’interno della chiesa vi è una mostra permanente di arte presepiale che ogni anno si arricchisce di pezzi nuovi: si possono ammirare pastori frutto della maestria degli artigiani locali che ancora oggi realizzano le statuine con la stessa tecnica del passato…
Per tenervi compagnia… le vostre Cantastorie per un giorno!!!