Ben conosciuta in tutto il mondo è “l’arte di arrangiarsi” insita in tutti i napoletani, dotati di fantasia e capacità di inventare nuovi mestieri… È questo il caso dello sciuscià…
Alla fine dell’800 la nascente borghesia napoletana era solita fare lunghe passeggiate sulla via che da Palazzo Reale conduceva verso il centro della città, la famosa Via Toledo… per poi riunirsi all’interno della nuova GALLERIA UMBERTO I:
Nata per esaltare il progresso e le nuove scoperte scientifiche, fu costruita dall’ingegner Emanuele Rocco e prevedeva quattro bracci collegati al centro da una cupola ottagonale e una copertura in ferro e vetro.
La Galleria fu anche sede del primo Cafè Chantant d’Italia, il SALONE MARGHERITA, dove si esibivano le ballerine di can-can su esempio della Francia.
Il continuo via vai di uomini illustri e ben vestiti stuzzicò il proverbiale ingegno dei napoletani che, armati di sgabello, spazzole e lucido, iniziarono a lustrare le scarpe degli avventori.
Ma da dove deriva il termine sciuscià???
Durante il secondo conflitto mondiale giovani scugnizzi, pur di guadagnare qualche spicciolo, iniziarono a lucidare le scarpe ai numerosi soldati statunitensi presenti in città… e il gioco è fatto!!!
Ascoltare continuamente le parole inglesi SHOE SHINE diede vita ad una traduzione napoletanizzata!!!
Questo e tanto altro per tenervi compagnia… le vostre Cantastorie per un giorno!!!