Zeppole di San Giuseppe: un’ode al caos zuccherino
Ah, le zeppole di San Giuseppe! Questi anelli dorati di bontà fritta, cosparsi di zucchero a velo e incoronati da un ciuffo di crema pasticcera, sono l’emblema del 19 marzo. Ma cosa si nasconde dietro questa tradizione apparentemente innocente? Un vero e proprio caos zuccherino, ve lo assicuro.
L’origine misteriosa (e forse inventata)
Si dice che le zeppole siano nate a Napoli nel XIX secolo, ma la verità è che nessuno lo sa con certezza. Alcuni sostengono che San Giuseppe in persona le vendesse per strada per mantenere la Sacra Famiglia. Altri credono che siano un’evoluzione dei dolci fritti romani. Personalmente, penso che un gruppo di pasticceri napoletani si sia ritrovato con troppa pasta choux e abbia deciso di friggerla.
La ricetta: un’avventura culinaria
Preparare le zeppole è un’esperienza che mette a dura prova anche il cuoco più esperto. La pasta choux, capricciosa come una diva, richiede precisione e delicatezza. Un attimo di distrazione e si trasforma in una massa informe. La frittura, poi, è un’arte a sé: troppo olio e le zeppole diventano unte, troppo poco e rimangono crude. E non dimentichiamoci della crema pasticcera, che deve essere liscia e vellutata come un valzer viennese.
La degustazione: un momento di estasi (e sensi di colpa)
Finalmente, dopo ore di lavoro, le zeppole sono pronte. Il primo morso è un’esplosione di sapori: la pasta croccante, la crema dolce, lo zucchero a velo che si scioglie in bocca. Un vero e proprio momento di estasi. Ma subito dopo, arriva il senso di colpa: quante calorie avrò appena ingerito? E quanti sensi di colpa dovrò affrontare in palestra?
Le varianti regionali: una babele di sapori
Ogni regione ha la sua variante di zeppola. In Sicilia, sono ripiene di ricotta e canditi. In Puglia, sono fritte e passate nello zucchero semolato. In Emilia-Romagna, sono al forno e farcite con crema al cioccolato. Un vero e proprio giro d’Italia a suon di zeppole.
Conclusione: un dolce che unisce
Nonostante il caos e i sensi di colpa, le zeppole di San Giuseppe rimangono un simbolo di festa e condivisione. Un dolce che unisce le famiglie, che fa sorridere i bambini e che ci ricorda che, almeno per un giorno, possiamo abbandonarci alla dolcezza. E se proprio dobbiamo sentirci in colpa, consoliamoci pensando che, in fondo, è solo una volta all’anno.
Per te qual è la pasticceria che le fa più buone?
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